CO-OP Unseen
CRONACA DI UN VIAGGIO ALL’ESTERO
di Michele Apicella
Attraversare la Svizzera trasportando opere d’arte non è burocraticamente semplice, per questo motivo i fotoromanzieri Botto e Barrera, con l’obiettivo di giungere ad Amsterdam, decisero di circumnavigarla. All’altezza di Vipiteno, però, la loro auto, completamente carica di materiale di ogni sorta, a partire dalla moquette fucsia che avrebbe caratterizzato il loro stand, durante un sorpasso, smise di accelerare. Usciti dall’autostrada si fermarono presso un meccanico che diagnosticò un problema alla turbina e, senza poterla riparare, restituì l’auto comunque funzionante. Giunsero ad Amsterdam ma non senza patemi, perché il problema, durante la traversata della Germania si ripresentò. La mattina al loro arrivo allestirono lo stand. Sul lato destro campeggiava un posterone a parete con divano e con disegni quadrati in diverse tonalità di rosa che simulava l’interno di una stanza e ospitava, appese, le opere che i fotoromanzieri dopo mesi di lunghe ricerche e lavoro avevano selezionato e prodotto. Un poster, nella parete di fronte a quella di accesso allo stand, indicava il loro proposito neorealitystico, accanto al quale era presente un set fotografico. Era la loro prima apparizione all’estero e scelsero “Become a Photonovel Star” quale titolo della loro azione.
Il collettivo, invitato da Lars Willumeit, decise di realizzare un progetto site-specific in collaborazione con Francesca Seravalle: si presentò quindi come un’agenzia di produzione di fotoromanzi che lanciava la campagna di scounting denominata appunto “Become a Photonovel Star”. Fecero leva sulla vanità e sul desiderio di apparire dei visitatori e nei giorni della fiera chiesero loro di essere fotografati interpretando i vari personaggi di un ipotetico fotoromanzo da realizzare. I ritratti post-prodotti ed editati con le classiche vignette, furono poi inviati ai diretti interessati in formato digitale e proposti anche come stampe in vendita. Oltre al set fotografico e le opere fotografiche nello stand si potevano trovare, su una scrivania, pubblicazioni e gadget. I gadget erano in carne ed ossa ma anche raccolti in un estroso Inspirational Catalogue, assolutamente da avere nella propria libreria e dal quale scegliere i regali più intriganti per tutte le occasioni. Fra questi anche la passata di pomodoro a marchio Fotoromanzo Italiano.
Ma non è finita qui perché i nostri fotoromanzieri furono chiamati a partecipare alla Meijburg Art Commission e perciò gli venne richiesto di fare un nuovo progetto. Furono fra i finalisti con lo scontento palesato di tutti i dipendenti dell’azienda che, durante la cerimonia di premiazione, andarono come pellegrini ad omaggiarli. Per la commission proposero un progetto dal titolo “The Looking Game” in cui intendevano realizzare un estratto da un fotoromanzo di fantasia, una rivisitazione contemporanea del suo linguaggio, da allestire come installazione a parete. La produzione e le riprese si sarebbero svolte tra l’Italia e i Paesi Bassi e il racconto sarebbe stato composto di frammenti e immagini dialettiche che avrebbero condotto fino a una mise en abyme, a travolgere lo spettatore in una storia dentro un’altra.
Un grande successo, dunque, per i nostri fotoromanzieri Barrera e Botto, che furono fra gli ultimi a lasciare il sito della fiera, preoccupati come erano di rimuovere ogni traccia del collante dal pavimento che era stato posto per garantire aderenza alla moquette fucsia della quale erano orgogliosi, molto orgogliosi.
Al rientro, il problema della dogana Svizzera si ripresentò, ma i nostri eroi vollero tentare di attraversarla cercando uno spedizioniere che si prendesse la responsabilità di fare una dichiarazione per loro conto. Nessuno, non trovarono nessuno. Dovettero passare dalla Francia, il traforo del Monte Bianco, risultò chiuso e dovettero scendere fino al Frejus. La macchina aveva sempre il solito problema e la giratina in Francia costò molto tempo e denaro. Quasi all’alba giunsero a Milano dove i Navigli li attendevano per scrivere nuove fotoromanzate.